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13 agosto 2023

GLI ANNI D’ORO DELLA GERMANIA NEL FONDO: QUANDO I ‘PANZER’ DOMINAVANO LA COPPA DEL MONDO

Guardando il panorama della Coppa del Mondo di sci di fondo degli ultimi anni, sicuramente risulta evidente la monocromia delle bandiere in vetta alle classifiche. Dominio norvegese, un’ottima Russia, sprazzi di una soddisfacente Italia e poi un gruppo di nazioni con buoni interpreti come la Francia, la Svezia e la Finlandia. Chi però fa fatica ad emergere è la Germania che – nonostante l’ampio bacino di atleti da cui attingere – si ritrova indietro e non riesce ad affermarsi ad alti livelli. O per lo meno non riesce a vincere. Una situazione che per chi ricorda la squadra nazionale tedesca dei primi anni 2000 appare a tratti incredibile.

Da sinistra Tobias Angerer, Axel Teichmann, Andreas Schluetter e Jens Filbrich a Vernon (Canada) nel 2005. Fonte foto: profilo Instagram ufficiale Tobias Angerer.

TORNIAMO INDIETRO – Facendo un passo indietro, torniamo alla fine degli anni ’90, quando qua e là per la Germania iniziano ad emergere sciatori interessanti. É un periodo particolare per la Norvegia, perché proprio in quegli anni si avvia alla conclusione la carriera di quello che senza remore può essere definito - insieme a pochi altri – il più grande fondista della storia: Bjorn Erlend Daehlie. La fine della carriera del fondista dalla rossa chioma, coincide infatti con l’inizio del nuovo millennio, al quale Daehlie si approccia con ben 6 titoli overall di Coppa del Mondo in tasca (un record ancora oggi imbattuto, Klaebo è fermo a 4). Ebbene, se da un lato si assiste al tramonto del campione norvegese – fermato prematuramente da un brutto infortunio sugli ski roll – dall’altro si afferma un gruppo di talentuosi fondisti germanici. Fra questi spiccano René Sommerfeldt, Tobias Angerer ed Axel Teichmann.

 

SOMMERFELDT – Il primo, René Sommerfeldt, nasce a Zittau nel ’74 e dopo l’esordio in Coppa del Mondo nel ’94 condivide per qualche anno la pista con Bjorn Daehlie, senza però avvicinarsi ai risultati del norvegese. Dal 2000, primo anno senza Daehlie, Sommerfeldt inizia ad ottenere risultati più incoraggianti e quell’anno chiude 13° in classifica generale. Dopo due ulteriori stagioni di alti e bassi, in cui riesce a centrare una medaglia d’argento nella 50 km dei Mondiali di Lahti 2001, ecco che nel 2003 il tedesco fa il definitivo salto di qualità e si aggiudica il secondo posto in Coppa del Mondo, con la consapevolezza di poter lottare per un traguardo ancora più importante. Ed infatti l’anno dopo è il suo anno: Sommerfeldt si aggiudica con forza la vittoria in classifica generale, piazzandosi davanti allo svedese Mathias Fredriksson ed al norvegese Jens Arne Svartedal e soprattutto portando in Germania la sfera di cristallo per la prima volta dall’istituzione ufficiale della Coppa del Mondo nel 1982. É questo il momento più alto di Sommerfeldt, che negli anni successivi alternerà momenti migliori ad altri meno felici, centrando ancora un 2° posto overall nel 2006 e un secondo posto al Tour de Ski nel 2008.

 

ANGERER E TEICHMANN – La vittoria di Sommerfeldt nel 2004 apre le porte ad un quadriennio tutto tedesco. Accanto a lui infatti la squadra tedesca schiera ormai da qualche anno altri due atleti di punta: Tobias Angerer ed Axel Teichmann. Il primo, dotato di grande tecnica e specialista delle lunghe distanze, il secondo, conosciuto per la sua proverbiale sciata “rigida”, eppure molto duttile e competitivo su tutti i terreni di gara. Quel che è curioso è che entrambi esordiscono nella stagione 1998-1999 ed entrambi lo fanno proprio in occasione della sprint del 27 dicembre sulle nevi di casa, a Garmisch-Partenkirchen. Poi, da lì a poco, la scalata è rapida: nel 2005 Teichmann vince la Coppa del Mondo, nel 2006 tocca ad Angerer. Nel 2007 è ancora di Angerer la sfera di cristallo, ma non solo: il tedesco si porta a casa anche la prima edizione del Tour de Ski davanti ad Alexander Legkov e Simen Oestensen. Insomma, un vero e proprio dominio tedesco che trova nel 2007 il suo anno d’oro, tanto che ad oggi rimane proprio quella di Angerer l’ultima vittoria della Germania nel ranking generale di Coppa del Mondo e l’ultima al Tour de Ski.

 

NON SOLO LORO – Ma la forza di quella squadra non risiedeva soltanto nelle individualità, bensì in un gruppo forte, determinato ed affiatato. Scorrendo le classifiche dell’epoca, non è infatti raro imbattersi in gare dove tra i primi 10 classificati si contano 4 o addirittura 5 atleti tedeschi. Si prenda d’esempio la 15 + 15 canadese di Vernon nel 2005, dove i tedeschi si sono dimostrati assoluti padroni: 1° Tobias Angerer, 2° Axel Teichmann, 3° Andreas Schluetter, 4° Jens Filbrich e 5° René Sommerfeldt. Un quintetto in fila indiana capace di mettere dietro atleti del calibro di Jens Arne Svartedal, Vincent Vittoz e il nostro Pietro Piller Cottrer, ottavo quel giorno. Un risultato incredibile e storico, che negli anni a seguire si è ripetuto in egual misura soltanto con il dominio norvegese. E questo ci fa capire quanto la Germania di quel tempo fosse dominante. Ma sono numerose le gare in cui la bandiera della Germania si è presentata in maniera ricorrente nelle prime posizioni. Un ulteriore esempio si ritrova infatti nella 15 km in tecnica classica di Obertsdorf 2007, dove a vincere fu Franz Goering, con Sommerfeldt 2°e Angerer 3°. Numeri e statistiche che danno un’idea di quanto in quegli anni il dominio dei tedeschi fosse un ritornello nello sci di fondo e di come questo non fosse perpetuato solo da alcuni elementi isolati, ma fosse frutto di un lavoro di squadra eccezionale. Ed infatti tra il 2001 ed il 2011 la Germania conta ben 7 medaglie d’argento e 3 di bronzo tra Campionati Mondiali e Giochi Olimpici considerando solo i format di squadra, quindi le staffette e le team sprint. Praticamente loro sul podio c’erano sempre ed erano veramente poche le squadre che potevano vantare un livello complessivo così alto.

 

Forse, alla luce di quanto detto, non è la difficoltà recente della Germania ad essere incredibile, ma erano Sommerfeldt, Angerer, Teichmann e compagni ad esserlo.

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